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al testo di Diego Bello
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Una scritta sul muro del parco mi s’annida come un tatuaggio in petto, addensa nebbia che di te mi porto. E si imbianca la notte col fumo rimane solo un canto che trema sulle note quasi assenti dei passi. Non oso guardare in alto le stelle l’occhio s’ostina sull’erba lavata di brina e salta sui solchi dei cani nelle ceneri del trotto dei bimbi. E tu rimani anche tu assente tra le mie mani stanche di vuoto che s’asciugano ancora all’odore di te sul vestito. E m’affido alla luna al sicuro suo pianto di neve al rumore di pioggia che nutre il respiro dell’aria e vorrei fosse alba o notte più scura del nero che dentro rimane fuliggine di te ancora assente. |
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